Le avventure di una tranquilla escort di campagna ..(parte 48)..
A quel punto uno dei due discepoli andò ad aprire la porta , il maestro accennò un sorriso mentre il secondo discente mi accompagnò mestamente fuori dalla stanza .
Non mi voltai neanche una volta , percorsi il lungo corridoio quasi senza respirare , quasi senza……… “ esistere “……… pensavo di essere diventata invisibile , continuavo a chiedermi …” perché ci sono venuta “ … forse era meglio continuare a sognare , forse il maestro doveva rimanere una di quelle cose che si desiderano ma non si fanno, una di quelle belle cose che si pensano poco prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Ma come nei film in bianco e nero , non poteva mancare un lieto fine ….. Infatti, mentre ormai mi dirigevo come un automa verso l’uscita , un giovane indiano si avvicinò e mi porse una lettera .
La busta era verde menta ,la carta al suo interno avorio ……… rigorosamente di spezie profumata , recitava così :
Il maestro Ramana Seva gradirebbe la sua presenza
questa sera al ristorante Suraj rue de Garibaldi 46 ,
dalle ore ventuno e trenta.
Cortesi saluti
Durante la lettura riuscivo solo a pensare a quanto diversa è la cultura Indiana , a come siamo abituati ad associare a un sicuro fallimento determinate situazioni di disagio , ero passata dalla depressione alla gioia in poco più di due minuti ; Il maestro non mi aveva scacciata , forse aveva solo quel poco tempo da dedicarmi ……… tornò il sorriso…… e la fame mentre la vetrina dell’ennesima boulangerie mi tentava con i suoi croissant…….
Dopo una meritata doccia e un micro/sonno, alle ventuno e quaranta ……….. puntualissima mi trovavo davanti alle vetrine del ristorante , nei pressi dell’ entrata sostavano decine di persone , Europei, Canadesi, Giapponesi ….. Indiani e Americani ….. Insomma …!!.. un bel gruppo…….….. ognuno si guardava intorno incuriosito dall’altro , i Francesi …..( avevano già provato ad entrare nel ristorante ) ….. dicevano a bassa voce che la porta era chiusa .
Gli Indiani “massaggiavano” la bianca porta del locale ,sventolando con orgoglio l’invito come se si trattasse di una serata animata da un famoso dj.
Non mi voltai neanche una volta , percorsi il lungo corridoio quasi senza respirare , quasi senza……… “ esistere “……… pensavo di essere diventata invisibile , continuavo a chiedermi …” perché ci sono venuta “ … forse era meglio continuare a sognare , forse il maestro doveva rimanere una di quelle cose che si desiderano ma non si fanno, una di quelle belle cose che si pensano poco prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
Ma come nei film in bianco e nero , non poteva mancare un lieto fine ….. Infatti, mentre ormai mi dirigevo come un automa verso l’uscita , un giovane indiano si avvicinò e mi porse una lettera .
La busta era verde menta ,la carta al suo interno avorio ……… rigorosamente di spezie profumata , recitava così :
Il maestro Ramana Seva gradirebbe la sua presenza
questa sera al ristorante Suraj rue de Garibaldi 46 ,
dalle ore ventuno e trenta.
Cortesi saluti
Durante la lettura riuscivo solo a pensare a quanto diversa è la cultura Indiana , a come siamo abituati ad associare a un sicuro fallimento determinate situazioni di disagio , ero passata dalla depressione alla gioia in poco più di due minuti ; Il maestro non mi aveva scacciata , forse aveva solo quel poco tempo da dedicarmi ……… tornò il sorriso…… e la fame mentre la vetrina dell’ennesima boulangerie mi tentava con i suoi croissant…….
Dopo una meritata doccia e un micro/sonno, alle ventuno e quaranta ……….. puntualissima mi trovavo davanti alle vetrine del ristorante , nei pressi dell’ entrata sostavano decine di persone , Europei, Canadesi, Giapponesi ….. Indiani e Americani ….. Insomma …!!.. un bel gruppo…….….. ognuno si guardava intorno incuriosito dall’altro , i Francesi …..( avevano già provato ad entrare nel ristorante ) ….. dicevano a bassa voce che la porta era chiusa .
Gli Indiani “massaggiavano” la bianca porta del locale ,sventolando con orgoglio l’invito come se si trattasse di una serata animata da un famoso dj.
Commenti
Posta un commento